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vineri, 31 iulie 2015

ROAD TO AMELIA -- The Movie

The Road to Amelia is short film documenting the journey of my Lancia collection to the Amelia Island Concours. In the film I share my passion for Lancias and rallying. 

Cjj Collection includes: 1969 Lancia Fulvia, 1975 Lancia Stratos, 1983 Lancia 037, and 1988 Lancia Delta 






luni, 27 iulie 2015

Salviamo-lo-storico-brand-lancia - petition online

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Petitioning Market Director Italy - Lancia Brand presso Fiat Group Antonella Bruno and 1 other

United against the end of Lancia. 

 

L'eccellenza Lancia, ha rappresentato l'Italia per oltre 106 anni di storia. Oggi purtroppo il brand è stato confinato ad un ruolo marginale, senza alcun reale prospettiva industriale di rilancio. Errori commerciali, crisi hanno veramente compromesso le possibilità di prospettare un futuro con il disappunto di tutti quelli che nonostante tutto, da tutto il mondo, dimostrano amore per un brand che ha avuto il coraggio di innovare e porre sempre nuovi orizzonti tecnici. Lancia è Italia, noi sottoscrittori non possiamo assistere silenti a questo declino e vorremmo sottoporre al management Fiat una piattaforma di proposte concrete, e fattibili per il rilancio. Viva Lancia! twitter.com/occupylancia 
English
The Lancia Excellence, has represented Italy for more than 106 years of history. Today, unfortunately, the brand has been confined to a marginal role, with no real prospect of industrial revival. Business mistakes, crises, have really compromised the possibility of planning a future with the disappointment of all those who in spite of everything, from all over the world, show love for a brand that has had the courage to innovate and bring new horizons. Lancia vs Italy, we, the subscribers, can not assist silent to this decline and we would like to submit to the Fiat management few concrete proposals for a true revival. Viva Lancia! Save Lancia"
Sacrificing Lancia to make Alfa Romeo big. It’s the disaster we’ve all been fearing for, and which now appears to become true. Or so it seems if we can believe the report in an important Italian newspaper this morning. In an extensive interview with La Repubblica, the CEO specifically talks about the ambitious future plans with Alfa Romeo and the intention to make all factories on the peninsula productive again.
The Italian Lancia was barely mentioned in all this. The unfathomable strategist who is Marchionne only speaks about maintaining the Ypsilon-range on the local Italian market. We therefore conclude he wants to get rid of the brand outside of Italy, even in Europe. The big chief didn’t give any further details, nor did he mention Chrysler, with which Lancia was meant to share basically everything according to the plans of a few years back. Only the fact that the CEO didn’t make any other statements concerning the brand Lancia, still offers some hope… But it isn’t much. twitter.com/occupylancia 
German
Neues von Fiat: Die Traditionsmarke Lancia soll offenbar komplett aufgegeben werden - auch Adaptionen von Chrysler-Modellen sind demnach nicht mehr geplant. Derweil bangen die Italiener auch, ob Fiat nach der Fusion mit Chrysler zu einem amerikanischen Unternehmen wird.
Fiat will offenbar Lancia komplett zurückziehen
Lancia wird es in Zukunft wohl nur noch in Italien geben und selbst dort will man sich auf den Kleinwagen Ypsilon beschränken. Entsprechende Pläne äußerte Fiat-Chef Sergio Marchionnegegenüber der italienischen Tageszeitung "La Repubblica". Wann genau sich die Italiener aus den übrigen Märkten zurückziehen ist unklar. Der Verkauf von Lancia-Modellen in Deutschland geht vorläufig weiter. Der Service für Kunden der Marke ist über das Netz von Fiat gegeben.
Lancia spielt keine Rolle mehr
Aktuell bietet Lancia neben dem Ypsilon das Kompaktmodell Delta und verschiedene von Chrysler adaptierte amerikanische Fahrzeuge an - den Thema, das Cabrio Flavia und den Van Voyager. Insgesamt konnte die Marke auf dem deutschen Markt im vergangenen Jahr allerdings nur rund 1600 Neuzulassungen verbuchen. Den Lancia Ypsilon gibt es in der aktuellen Form seit 2011. Ob es vom Ypsilon einen Nachfolger geben wird, ist unklar. twitter.com/occupylancia 
Spanish
Que Lancia lleva años – más bien décadas – languideciendo no es ninguna novedad. Por mucho que nos guste a los aficionados recordar los gloriosos tiempos del Delta Integrale o sus preciosos coupés de los 50, Lancia lleva años sin lanzar productos interesantes. No niego que los nuevos Chrysler remarcados han aportado un soplo de aire fresco y el nuevo Ypsilon es un urbano diferente, pero sólo se vende bien en Italia, donde el año pasado vendieron 57.000 unidades… poco para la “vaca lechera” de cualquier fabricante.
Sergio Marchionne – CEO del Grupo Fiat/Chrysler – ha confirmado que en unos pocos años, Lancia dejará de venderse en Europa. Un jarro de agua fría esperado, pero que aún así duele. Afortunadamente, parece ser que no será el fin definitivo de Lancia. twitter.com/occupylancia 

French
C’est quasiment la mort de Lancia que le patron du groupe italien Sergio Marchionne a quasi proclamée dans un entretien qu’il a accordé à La Repubblica et qui a été publié vendredi dernier. Le groupe Fiat a bel et bien déterminé une stratégie pour les années à venir de Lancia. Elle peut être résumée en deux points. Premièrement articuler la gamme autour de l’Ypsilon, ce qui signifie que les Chrysler rebadgées Lancia (Thema par exemple) et autre Delta ne devraient pas avoir de suite. Deuxièmement, la commercialisation de Lancia sera réservée au marché italien ! twitter.com/occupylancia  

Unís contre lancia fin de Lancia.
Unidos contra el fin de Lancia.
Uniti contro la fine di Lancia.
United against the end of Lancia.

Letter to
Market Director Italy - Lancia Brand presso Fiat Group Antonella Bruno
Head of Lancia and Chrysler Brands Saad Chehab
Salvare lo storico brand Lancia
Updates

  1. 10 months ago
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https://www.change.org/p/salviamo-lo-storico-brand-lancia


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Passione d’altri tempi





Scrittori, attori, sportivi…c’era una volta un’elite internazionale accomunata solo dal possedere (o desiderare) una Lancia. Un’auto costruita in una fabbrica laboratorio di Torino e che aveva quel non son so che di diverso dalle altre. Oggi ha cambiato nome e, sotto le mentite spoglie della Chrysler, non sarà facile riconoscerla.
(articolo di Salvatore Tropea, apparso su Il Venerdì di Repubblica del 19 Aprile 2015)


Nel Romanzo della Costa Azzurra
, Giuseppe Scaraffia racconta che Erich Maria Remarrque, celebre autore di Arco di Trionfo e Niente di nuovo sul fronte occidentale, era il solo a poter entrare nella camera di Marlen Dietrich senza farsi annunciare. Anche per dichiararle con brutale candore che era impotente; come fece una notte del 1939 in un lussuoso albergo del Lido di Venezia e come la grande diva avrebbe avuto modo di constatare in occasione degli incontri all’Hotel du Cap d’Antibes dove lui andava a trovarla alla guida di una Lancia Dilambda di cui doveva essere altrettanto innamorato, se è vero che quando le passava vicino “dava un piccolo buffetto affettuoso alla carrozzeria”. Un gesto teneramente possessivo, come per dire: vedi bene che tu sei tra le cose alle quali tengo di più. Quasi quanto all’Angelo Azzurro che gli mentiva dicendogli di “augurarsi lunghe notti passate a chiacchierare e dormire”. Mentre le notte le passava andando a recuperarlo ubriaco nei locali della Cöte.

Marlene Dietrich Lancia

Ma lo perdonava e lo accettava, si dice, anche perché andava a trovarla con quella vettura.
La passione per una Lancia e il poterla possedere, roba d’altri tempi, eleganza entrata nella storia. Quello che è certo è che, negli anni tra le due Guerre e anche dopo, Remarque fu in buona compagnia nel gruppo di coloro che potevano coltivare quest’ambizione. Facevano parte di un’élite che non era il solito club di estimatore come lo si intende oggi, tipo quelle community di amatori che si ritrovano in appuntamenti comandati come nelle feste dei coscritti, comunicano tra loro, si scambiano messaggi e mail da un capo all’altro dell’Italia e del mondo fino a lontananze che pochi interessi riuscirebbero ad accorciare. Loro erano altra cosa. Quasi sempre non avevano niente in comune se non il fatto di essere proprietari di una Lancia e questo non era motivo di particolari legami, né volevano esibire uno status o una qualche eccentricità. Ciò che li accomunava – comunque tenendoli distinti in una sorta di privacy non ricercata né codificata – era la passione per quelle vetture che venivano costruite in una fabbrica – laboratorio – atelier che si trovava a Torino.

Alcuni di loro non sapevano neppure dove fosse Torino, né ritenevano importante conoscere dove si trovasse quel luogo vagamente collocato “near Milan”.

La loro attenzione era tutta per quelle Lancia ce avevano un non che di diverso rispetto alla seriali delle auto che andavano affollando sempre di più le strade del mondo. E pensare che mancavano ancora parecchi anni al celebre film di Dino Risi, Il sorpasso, in cui un grande Vittorio Gassman  sulla costa tirrenica, tra Ostia e Castiglioncello, stupiva e spaventava un giovane Jean-Luis Trintignant, a bordo una rombante Lancia Aurelia B24 Spider. Alla quale si rivolgeva con la sua inconfondibile guasconeria, esortandola “Vai cavallina..”, per poi rimettersi a cantare Con le pinne, fucili ed occhiali. E mancava ancora tanto tempo allo spot pubblicitario di Harrison Ford per la Lancia Lybra nello splendore palladiana della Valle del Brenta.

hernest hemingway Lancia Flaminia
Esigenze commerciali da fine secolo, quelle, che non avevano nulla a che fare con ciò che si era visto su quelle strade quando ad attraversarle era un Ernest Hemingway al massimo del successo, presenza così celebre da essere presa a prestito per gli annuali raduni dei “Lancisti”. Tra il Gritti di Venezia e le nevi di Cortina nei premi anni Cinquanta lo scrittore americano amava tornare sui posti Addio alle armi. E lo faceva guidando una Flaminia di cui andava fiero.

La Flaminia non era stata ancora adottata da Gronchi che, nella lussuosa versione 335 Laudaulet disegnata da Battista Pinin Farina e realizzata in soli quattro esemplari, l’avrebbe scelta per la prima volta come auto ufficiale della Presidenza della Repubblica nel 1961, in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d’Inghilterra. Ma già prima una Lancia Astura, elegantissimo cabriolet sempre uscito dal laboratorio Pinin, era stata guidata tra gli anni Trenta e Quaranta dal grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini, che la prediligeva ad altre vetture. Difficile dire se vi avrebbe rinunciato sapendo che, versione torpedo di rappresentanza, una Lancia Astura era stata commissionata da Mussolini.

Magari non lo sapeva o forse sì, comunque non voleva privarsi, come riferivano i suoi amici, del piacere di quell’oggetto del desiderio che a quell’epoca era inaccessibile alla stragrande maggioranza degli italiani.

enzo ferrari Lancia Thema
Poi, prima che il mondo s’intristisse nei lutti della Seconda guerra mondiale, la bella Augusta aveva avuto come piloti – e qui il termine è più che appropriato – niente – meno che Tazio Nuvolari (Nuvola) e Achille Varzi, che l’alternavano in privato alle loro monoposto da competizione. Mentre persono Enzo Ferrari, il drake, non disdegnava di farsi vedere a bordo di Una Lancia Ardea negli anni Quaranta perché, come ha avuto modo di dimostrare, a lui non faceva difetto il gusto per quelle automobili che stavano fuori dalla fila. Dicono anche che Orson Welles amasse guidare una Lancia sin dall’inizio del suo “esilio” da Hollywood, nel 1947. “Lo si vedeva dalle parti di Ronda, sulle strade dell’Andalusia, a bordo di una di quelle auto che non avevamo mai visto” ricordano da quelle parti dove lui tornava sovente e dove le sue ceneri riposano nella fattoria dell’amico torero Antonio Ordonez.

Marcello-Mastroianni-e-la-Lancia-Flaminia-TouringOK
Tra i lancisti celebri ci fu anche Marcello Mastroianni, benché non si sia mai accertato quale tra i tanti famosi modelli sia stato di sua proprietà. Lui ha sempre detto di avere guidato una Lancia, forse una Zagato o una flaminia convertibile, vicino alla quale lo ripropongono foto d’epoca. Come quelle che rimandano alla Flaminia sulla quale side un’inconfondibile Brigitte Bardot o alla Lancia Stratos guidata da Alain Delon assieme a Mireille Darc.

E’ probabile che questa persistente inclusione nell’albo d’oro del marchio torinese di divi della celluloide sia il frutto della costante contaminazione tra la Lancia e il mondo del cinema, una vicinanza che si sarebbe poi materializzata nella sponsorizzazione della rassegna del Lido di Venezia.

alain delon Lancia Stratos 
Ma questa è storia recente, e non ha molto a che fare con l’album di famiglia vero e proprio, quello degli anni d’oro della Lancia che oggi a Torino ricordano quasi col distacco di chi si affretta a collocare nell’archivio un pezzo del suo passato. Che meriterebbe di meglio di un posto nel museo della storia italiana dell’automobile.

E invece i  festeggiamenti per i trent’anni della Ypsilon, Lancia elegante e di straordinario successo, hanno avuto il sapore amaro di un fine epoca un canto del cigno che fa rimpiangere gli anni ruggenti dei “grandi” appassionati di quel marchio che ancora negli anni Sessanta faceva bella mostra di sé nel cuore di San Francisco tra i nomi di Fiat e Alfa Romeo. Quasi a ricordare agli americani una presenza del made in Italy che oggi non trova continuità sotto le mentite spoglie della Chrysler.
Perche le Lancia avranno questo nome sulle strade d’America e ci vorrà un grande intenditore per capire chiamo parlando del marchio che affascinanva il mondo della letteratura, del cinema, dello sport, della musica.

E perche si può anche cambiare spesso si deve, ma è sbagliato rinunciare a un nome, carico di storia, come quello della Lancia. Quando molte case automobolistiche, non solo quelle che s’inventano nomi improbabili e storpiati i città, uomini e cose da appiccicare sui loro prodotti, farebbe carte false per poter usare quelle sei lettere, “Lancia”, che conducono a Torino “near Milan”.

(articolo di Salvatore Tropea, apparso su Il Venerdì di Repubblica del 19 Aprile 2015)

Ci piacerebbe aggiungere a questo articolo straordinario anche questi altri illustri personaggi:
  • Il poeta Gabriele D’Annunzio era talmente entusiasta della Lancia Trikappa torpedo, da dedicargli il motto “Parva igni scintilla meo” (“Una piccola scintilla sufficiente ad infiammarmi”).
  • A bordo della propria Lancia Trikappa, nel 1922, il maestro Giacomo Puccini compì un viaggio di oltre 3.000 km attraverso l’Europa[1].
  • Il 21 settembre 1924 re Vittorio Emanuele III inaugurò la Milano Varese, (ovvero la prima autostrada al mondo lunga complessivamente 42 Km) percorrendola a bordo della sua Lancia Trikappa.
http://www.savelancia.it/it/2015/07/14/lancia/



marți, 21 iulie 2015

Dal Canada al Messico su una Lancia Beta Coupé

I ragazzi sono transitati dall'Idaho, dal Nevada e da qui sono giunti in Messico, passando al ritorno dall'Arizona e dallo Utah.

Molti appassionati condividono il desiderio di intraprendere un lungo viaggio a bordo della propria vettura. Alcuni sognano di attraversare l’Europa e raggiungere il Polo Nord, altri indicano quale destinazione il Medio Oriente e nessuno disprezza una maraona coast-to-coast per gli Stati Uniti. Il viaggio è un’esperienza personale e formativa, dal gusto romantico. Certi automobilisti scelgono ad esempio di raggiungere i luoghi in cui si recavano nell’infanzia. 

Questo è l’esempio di un ragazzo canadese, originario di Edmonton, che ha documentato su Redditt il suo incredibile viaggio per raggiungere la Bassa California del Sud, in Messico, zona dai paesaggi straordinari in cui era solito trascorrere le vacanze insieme alla propria famiglia. Il ragazzo si è messo in cammino insieme a due amici: questi ultimi guidavano una Infiniti G35 Coupé ed una Volkswagen Golf GTI, mentre lui ha optato per una Lancia Beta Coupé del 1976! L’automobile fu acquistata nell’agosto 2014, con già 150.000 chilometri all’attivo, ed ha accompagnato il ragazzo – di cui purtroppo non conosciamo il nome – lungo un viaggio da complessivi 10.000 chilometri: all’andata i tre sono passati dall’Idaho e dal Nevada, mentre al ritorno hanno scelto le strade dell’Arizona, dello Utah ed ancora dell’Idaho.

L’automobile si è comportata sostanzialmente bene. Ha accusato qualche problemino, ma nulla che non fosse possibile riparare con un po’ di pratica: la Beta Coupé è stata rallentata da noie all’impianto elettrico o dall’ingresso di sabbia nel serbatoio, mentre il motorino d’avviamento è rimasto silente per qualche ora dopo che si era bagnato in maniera significativa (l’auto aveva attraversato un breve guado). L’unico grave inconveniente ha interessato il radiatore: si è incrinato ed il proprietario ha dovuto chiamare un carro attrezzi, ma il responsabile dell'officina ha riparato il guasto senza troppa fatica.

Poze si filme => http://www.autoblog.it/post/731553/dal-canada-al-messico-su-una-lancia-beta-coupe